L’esperienza è cominciata la scorsa estate quando Antonella e suo padre, a fine agosto, hanno preparato il semenzaio per ospitare i semi e poi le piantine dei loro cavoli: cavolo verza, cavolo broccolo ‘Calabrese’, cavolo spigarello, mùgnulo, cima di rapa, cavolfiore bianco, violetto e verde ‘Romanesco’, cavoletto di Bruxelles, cavolo nero e cavolo riccio. Tanti cavoli, per la maggior parte con una lunga storia di coltivazione pugliese alle spalle. A far eccezione tra questi è certamente il cavoletto di Bruxelles, ortaggio meno noto in fatto di coltivazione e consumo, nel quale questa volta è andata a imbattersi la voglia di portare in campo quanto più possibile l’agrobiodiversità.
Questa piccola esperienza di coltivazione dimostra che a volte le sorprese più interessanti giungono per caso.
Ma che tipo di sorprese può riservare la coltivazione dei cavoletti di Bruxelles?
Buona lettura!