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La conservazione della Biodiversità nelle piante medicinali e aromatiche

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Agrobiodiversità

Le “piante medicinali e aromatiche”, comunemente note come “piante officinali” usate nel mondo, sono stimate essere circa 60,000. Esse sono utilizzate in vari settori come medicinale, erboristico, cosmetico e condimentario, perché sono costituite da principi attivi di alto valore.

Da tempo immemorabile, le persone hanno raccolto risorse vegetali per i loro bisogni. Ancora oggi, centinaia di milioni di persone, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, traggono una parte significativa delle loro necessità di sussistenza e reddito da prodotti che provengono dalla natura. 

Oggigiorno, almeno nei paesi già sviluppati questa pratica dovrebbe essere vietata perché può portare alla perdita di diversità genetica e al degrado ambientale. Le specie hanno i loro principi attivi in quantità molto elevata in natura, che però diminuiscono una volta messe a coltivazione, ecco perché c’è ancora la raccolta delle erbe spontanee. 

Invece, la produzione di piante medicinali e aromatiche attraverso la coltivazione, ad esempio, può ridurre la perdita di specie e aumentare la quantità di prodotto e avere un prodotto controllato per qualità.

Quindi, sono necessarie strategie e metodologie per la conservazione delle risorse genetiche delle piante officinali (es. conservazione in situ ed ex situ). 

Il contributo riassume e racconta i temi poc'anzi presentati, arricchendo la narrazione con immagini e tabelle concettuali.

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