La biodiversità è costantemente minacciata dall’impiego di ibridi e nuove varietà propagate per seme. Il processo di erosione è aggravato dallo stato fitosanitario del materiale di propagazione, spesso caratterizzato da infezioni virali, anche di tipo asintomatico, che possono portare ad una più rapida diffusione del patogeno e ad una riduzione quali/quantitativa della produzione. Per la coltura del carciofo (Cynara scolymus L.) questa problematica è più che mai attuale, facendo emergere la necessità di rendere disponibile materiale vegetale virus-esente per le attività vivaistiche.
Per questi motivi, nell’ambito del progetto BiodiverSO della Regione Puglia, sono stati sviluppati protocolli di risanamento da infezioni virali e funghi di varietà locali di carciofo finalizzati alla valorizzazione e tutela della biodiversità pugliese.
Il contributo riassume le attività poste in essere nell’ambito del progetto. La produzione di cloni di carciofo virus-esente è stata ottenuta mediante coltura in vitro dell’apice meristematico seguita da termoterapia per l’eradicazione anche dei virus parenchimatici, attività che ha consentito di sanificare varietà locali di carciofo infetti per l’85% da Artichoke latent virus (ArLV), Artichoke Italian latent virus (AILV) e Tomato infectious chlorosis virus (TICV). I saggi di ibridazione molecolare hanno convalidato l’efficacia delle tecniche di risanamento impiegate. Inoltre, l’adozione di un numero ridotto di subcolture nel protocollo di risanamento ha permesso di mantenere inalterate le caratteristiche agronomiche degli ecotipi di carciofo risanati, verificate attraverso l’allestimento dei campi catalogo.